Febbraio 2019

IL CORPO È IL TEMPIO. IL RESPIRO IL TUO MAESTRO

 

Lo shiatsu per me è un’esperienza sacra.

O meglio lo è diventata con il tempo e la pratica continua da oltre 10 anni.

All’inizio si trattava di una forma di studio dell’altro. Di acquisire la teoria. Di utilizzare al meglio la didattica appresa. Di riuscire a superare paure, come quella di “far male all’altro” e così via. Una crescita ed una rivoluzione personale. Nel tempo, negli anni, lavorando su me stessa attraverso la tecniche di meditazione di Osho, lo shiatsu Masunaga, il tantra, lo yoga, la voce, l’energia e molto altro… ho iniziato a sentire il mio corpo ed il mio respiro.

Ma che significa sentire il proprio corpo?

Tutti, ne facciamo esperienza, spesso periferica, esterna, superficiale, tranne in alcuni momenti speciali della nostra vita, in cui ci sentiamo molto coinvolti: durante il parto, mentre facciamo l’amore, mentre viviamo delle separazioni da chi amiamo, quando ci ammaliamo gravemente.

Il corpo parla, il respiro parla, a volte cantano insieme a volte sono disconnessi perché ascoltiamo solo i pensieri e ciò che la mente ha da dire, fare, agire e muoversi.

La mente, spesso non è nella verità. Il corpo è sempre nella verità, perché vive Qui e Ora. Il corpo non mente. Ho imparato questo su me stessa e ogni giorno mi lascio sorprendere da quante esperienze meravigliose e sacre il corpo mi offre. Nel momento in cui ho realizzato questo, ho iniziato ad onorare il corpo degli altri.

Ad inchinarmi intimamente con un “namastè” agli altri corpi e percepirne la bellezza ed il grande potenziale che ognuno di noi si porta dentro.

Lo shiatsu per me è un’esperienza sacra.

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