RESPIRA

Angela Iantosca

 

Respira. È questa la parola a cui ho pensato quando ho messo le mani sulla tastiera del computer per scrivere.

Respira e suona. Come quando da bambina facevo lo stesso gesto, accarezzando i tasti bianchi e neri del pianoforte con le dita, e i suoni scaturivano facili e naturali quasi provenienti da un corpo che aveva più anni di me, da una consapevolezza che non poteva appartenere al momento in cui il suono stava accadendo.  

Respira e senti cosa accade dentro di te: il corpo che si espande, la testa che gira leggermente, gli arti presenti, attivi dalla punta dei piedi fino ai capelli, estensione sparsa e informe del nostro corpo, il calore che si diffonde, le mani che a poco a poco cominciano a formicolare, mentre la mente prova a pensare altro oltre quel respiro. 

Respira e osserva la tua testa che come un palloncino indisciplinato tenta di volare via dal qui e ora per andare in un tempo indefinito, futuro o passato che, proprio perché passato o futuro non esiste.

Respira e resta dove c’è solo il tuo respiro caldo, regolare, profondo.

Respira e riprendi quel filo attaccato a quel palloncino che è la tua testa, riportala qui, sul tuo respiro e ascolta il suono che produce quell’aria calda che entra dal tuo naso, muove le vibrisse, passa per la faringe e la laringe, raggiunge la trachea e poi arriva ai polmoni. Segui quell’aria, accompagnala nel tuo corpo: riesci a sentire quell’aria che da esterna diventa interna, per poi tornare indietro attraverso un processo identico e contrario? Entra pulita, esce sporca seguendo un’onda calma e regolare. 

Respira e non pensare. Ferma il movimento nella testa, che corre sempre su piani orizzontali, superficiale, sfuggente, distratta, aliena, distaccata. Fermati e vai giù dove finisce il respiro e dove comincia. Poni il tuo sguardo su un punto fisso: con gli occhi chiusi osserva la luce di una candela, le sue sfumature, il suo movimento, il giallo che si fa rosso, l’altezza della fiamma che si muove al passaggio di un soffio impercettibile di vento che, tuttavia, lei sente. 

Quando ci ho provato la prima volta, ho spento le luci, tolto ogni distrazione e acceso una candela reale. L’ho guardata per qualche minuto. Poi, ho chiuso gli occhi, continuando ad immaginarla, mentre la mente si faceva beffe di me e giocava a trascinarmi altrove. È stata dura la lotta. Non sempre ha vinto il respiro: spesso hanno sorriso con aria di sfida l’altrove, il lavoro, l’agenda, gli appuntamenti. Ma tu lotta e stai nel qui come un guerriero che non ha nessuna battaglia da combattere se non quella contro se stesso, il nemico più potente della nostra serenità.

Respirare è un esercizio che ha a che fare con la disciplina, come lo Yoga che deriva da una lingua fatta solo di radici, il sanscrito, che significa “giogo”, “aggiogare”, “dominare”, “governare” i sensi. Ma è anche spazio, tempo e respiro. È il silenzio del fuori e la voce di ciò che c’è dentro. È sentire come si muove ogni cellula del nostro corpo, sentire cosa è giusto per lui, cosa può fare e cosa ancora no, quale è la sua direzione e scoprire che non esistono i confini rappresentati dalla nostra pelle. Che possiamo andare oltre, espanderci. Come il respiro. È possibilità, flessibilità, forza, fermezza, morbidezza e precisione. Senza competizione, pregiudizio, senza stigma. Perché ciò che sarai lo stai costruendo nell’oggi, nel qui e ora, nel respiro quotidiano. 

Per tutto questo, l’arte del respiro yogico viene inserita spesso durante le lezioni dello Studio Yam.


[Pic by hbr.org from Pinterest]

Angela Ianstosca

Angela Ianstosca

Giornalista e scrittrice, già inviata de La Vita in Diretta, ha collaborato con diverse testate nazionali.
Come scrittrice ha pubblicato molti saggi inchiesta. È autrice delle prime favole antimafia per bambini. Ambasciatrice del Telefono Rosa, vincitrice di diversi riconoscimenti, da anni porta avanti nelle scuole progetti di prevenzione alle dipendenze e alle mafie. È ideatrice e direttore Artistico del Festival InDipendenze, dal 2018 collabora al WeFree, progetto di prevenzione alle dipendenze della comunità di San Patrignano. Il suo blog è ask4angela.com

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